Ho scritto "Anam" in sanscrito vuol dire senza nome, per tracciare il cammino dell'anima
una vibrazione invisibile, la cui forza modella il cuore.
"Anam" per dare voce a ciò che è silenzioso, per rendere visibile, l'invisibile.
Ho cercato le parole più giuste, le più semplici, quelle che potessero penetrare l'ignoto, con
dolcezza e forza. Ho intrecciato versi, un ricamo delicato sulla tela del mistero, perchè l'anima ha
bisogno di essere ascoltata, compresa, amata.
E le parole, in questo brano, sono diventate il mezzo, il linguaggio per farla risuonare forte.
"Anam" sarà un viaggio, un'opera aperta, in continua evoluzione.
Emyly Cabor
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