martedì 20 maggio 2025

VERRA' IL TEMPO

 

foto via web


 Verrà il tempo

che  la luna scenderà nuda sul bordo del tuo letto

e ti sussurrerà in silenzio 

tutte le parole che il giorno teme.

Sarà una notte senza fretta

una carezza che non chiede, un respiro che si spezza 

tra il battito del cuore e il gemito del cielo.

La pelle parlerà in segreto

come il vento parla al mare, e le mani

le tue mani 

scriveranno versi sul mio corpo incandescente.

Non ci sarà bisogno di domande, né risposte

solo la danza lenta dei desideri che si accendono 

al lume d’una antica promessa.

Verrà il tempo

e non sarà più sogno né attesa, ma pura presenza

luna sul fianco, e il tuo nome 

che brucia in me come un sì, sussurrato al buio.

 © Emyly Cabor

 

sabato 17 maggio 2025

NEL GREMBO DELLA SERA


foto via web

 

Nel grembo della sera il tuo volto risorge

come luna tra le fronde che tremano d’attesa.

Porti negli occhi il silenzio dei giardini segreti

e l’eco lontana di carezze mai dette.

Il tuo tocco è un soffio d’ambra sulla pelle

una promessa sussurrata tra le ciglia del tempo.

Ogni parola che lasci svanire nell’aria

è una stella caduta nel mare dei miei sogni.

Con te, la notte non conosce timori

diventa culla, fuoco, abisso che consola.

E io, naufrago beato del tuo mistero

mi perdo e ritrovo, in ogni tuo respiro.

© Emyly Cabor

lunedì 5 maggio 2025

LA NOTTE

 

foto via web

La notte è stupenda con te, quando il silenzio si veste di sussurri 

e il buio si accende del tuo respiro.

Ogni ombra che danza sul muro è il riflesso di un desiderio che nasce 

lento, tra le pieghe del lenzuolo.

Le stelle sembrano guardarci, come complici mute del nostro abbraccio

mentre la luna, discreta, si fa guardiana dei segreti 

che solo i corpi sanno raccontare.

Sfiori la mia pelle, come si sfiora un sogno, con timore, con fame, con devozione 

e io mi perdo nel calore delle tue mani, nel ritmo che crea il nostro stare vicini

nella tensione dolce, che precede ogni bacio che tarda.

La tua voce è un filo sottile che mi lega al presente, mentre il tempo si scioglie

tra sospiri e pelle nuda. 

Ogni gesto è poesia, ogni carezza è un verso sussurrato sul bordo fragile della notte.

Ci sono attimi in cui smetto di capire, dove finisco io e inizi tu

e mi piace così, confondermi in te come luce nel tramonto, come vino 

in un calice pieno, come fiato sul collo.

In questo silenzio che urla passione, sei tempesta e rifugio, sei quiete e fame

e quando il giorno tornerà a bussare, sarai ancora lì, con la notte addosso

e l’amore che ci brucia tra le dita.

© Emyly Cabor

domenica 4 maggio 2025

STELLA ERRANTE


foto via web


 

In un futuro non troppo lontano, dove l'umanità aveva colonizzato diversi sistemi stellari, la nave spaziale "Stella Errante" solcava il vuoto cosmico. A bordo, due anime, legate da un amore profondo e da un destino condiviso: Elara, l'astrofisica dai capelli color della notte stellata, e Orion, il comandante dalla voce calda come il sole nascente.

Elara passava le sue giornate tra le complesse equazioni che descrivevano il comportamento delle nebulose e l'analisi dei dati provenienti da galassie lontane. Orion, invece, si occupava della sicurezza della nave e del suo equipaggio, mantenendo la rotta verso l'ignoto.

Si erano conosciuti anni prima, durante un progetto di ricerca su una nuova forma di energia scoperta in un ammasso stellare. La loro collaborazione si era trasformata presto in un'attrazione irresistibile, alimentata dalla passione per la scoperta e dalla condivisione di ideali.

La Stella Errante era in missione per esplorare un sistema binario di stelle, Cygnus X-1, famoso per ospitare un buco nero. La comunità scientifica sperava di trovare nuove informazioni sulla natura di questi oggetti misteriosi e sulla loro influenza sull'ambiente circostante.

"Orion, ho notato un'anomalia nei dati provenienti da Cygnus X-1," disse Elara una sera, raggiungendo il comandante sul ponte di comando. "Sembra che il buco nero stia emettendo un segnale radio insolito. Non riesco a decifrarlo, ma è diverso da qualsiasi cosa abbiamo mai registrato. "

Orion ascoltò attentamente, il suo sguardo serio. "Potrebbe essere un errore strumentale? " chiese.

"Ho controllato più volte, ma il segnale persiste," rispose Elara, con un tono di eccitazione. "Potrebbe essere una forma di comunicazione? Forse non siamo soli nell'universo. "

L'idea era affascinante e spaventosa allo stesso tempo. Orion sapeva che una scoperta del genere avrebbe cambiato per sempre la storia dell'umanità, ma era anche consapevole dei rischi che comportava l'entrare in contatto con una civiltà aliena.

"Dobbiamo essere cauti, Elara," disse Orion. "Non sappiamo cosa o chi ci sia dietro quel segnale. Potrebbe essere una trappola. "

Nei giorni successivi, Elara si immerse completamente nello studio del segnale. Trascorreva ore nel suo laboratorio, analizzando le frequenze e cercando di trovare uno schema. Orion, nel frattempo, aumentò le misure di sicurezza della nave e preparò l'equipaggio a qualsiasi evenienza.

La tensione a bordo della Stella Errante era palpabile. Tutti sentivano che qualcosa di straordinario stava per accadere. Elara e Orion cercavano conforto l'uno nell'altra, consapevoli che il loro amore era l'unica cosa che li teneva ancorati alla realtà in quel momento di incertezza.

Una notte, mentre Elara era immersa nel suo lavoro, sentì una voce nella sua mente. Non era una voce udibile, ma piuttosto un pensiero che si formava direttamente nel suo cervello.

"Non abbiate paura," diceva la voce. "Siamo osservatori. Siamo qui da molto tempo. Abbiamo visto nascere e morire stelle. Conosciamo i segreti dell'universo. "

Elara sussultò, spaventata e incredula. Si guardò intorno, cercando la fonte della voce, ma era sola nel laboratorio. Corse subito da Orion, raccontandogli quello che era successo.

"Sei sicura di quello che hai sentito? " chiese Orion, scettico.

"Sì, Orion," rispose Elara, con gli occhi lucidi. "Era reale. Mi hanno parlato direttamente nella mia mente. "

Orion capì che Elara non stava mentendo. Aveva sempre avuto una connessione speciale con l'universo, una sensibilità che gli altri non possedevano. Se qualcuno poteva sentire la voce degli osservatori, quella era Elara.

"Dobbiamo rispondere," disse Elara. "Dobbiamo fargli sapere che siamo qui, che siamo pronti a imparare. "

Orion era riluttante. Non si fidava degli sconosciuti, soprattutto se provenivano da un luogo così lontano e misterioso. Ma sapeva anche che non poteva ignorare la possibilità di una svolta scientifica e culturale senza precedenti.

"Va bene, Elara," disse Orion. "Ma lo faremo alle nostre condizioni. Stabiliremo un contatto graduale e осторожный. Non riveleremo tutto subito. "

Elara sorrise, sollevata. Insieme, elaborarono un piano per rispondere al segnale degli osservatori. Utilizzando un codice matematico universale, inviarono un messaggio semplice: "Siamo qui. Siamo curiosi. Vogliamo imparare. "

Attesero con il fiato sospeso, sperando in una risposta. I minuti si trasformarono in ore, le ore in giorni. La tensione a bordo della Stella Errante aumentava di nuovo.

Finalmente, la risposta arrivò. Era un'immagine, una rappresentazione complessa e affascinante dell'universo, piena di dettagli che la scienza umana non aveva mai immaginato.

Elara e Orion rimasero senza parole, ammirati dalla bellezza e dalla profondità dell'immagine. Capirono che gli osservatori erano esseri di una conoscenza e di una saggezza incommensurabili.

Iniziarono uno scambio di informazioni con gli osservatori, imparando segreti sulla natura dello spazio e del tempo, sull'origine della vita e sul destino dell'universo. La loro comprensione del mondo cambiò radicalmente.

Ma la comunicazione con gli osservatori non era priva di pericoli. Alcuni membri dell'equipaggio cominciarono a manifestare strani comportamenti, come se fossero influenzati dalle menti aliene. Orion si rese conto che doveva proteggere la sua gente da un'eccessiva esposizione alle informazioni degli osservatori.

"Elara, dobbiamo rallentare," disse Orion. "Sta diventando troppo pericoloso. Non possiamo permettere che gli osservatori controllino le nostre menti. "

Elara era combattuta. Voleva imparare tutto ciò che poteva dagli osservatori, ma non voleva mettere in pericolo la sua gente. Sapeva che Orion aveva ragione.

"Va bene, Orion," disse Elara. "Rallenteremo. Ma non possiamo interrompere completamente la comunicazione. C'è ancora tanto da imparare. "

Insieme, trovarono un compromesso. Limitarono le sessioni di comunicazione con gli osservatori e svilupparono tecniche per proteggere le loro menti dall'influenza aliena.

La missione della Stella Errante a Cygnus X-1 si concluse con un successo straordinario. Avevano scoperto una nuova forma di vita intelligente e avevano imparato segreti sull'universo che avrebbero cambiato per sempre la storia dell'umanità.

Ma la cosa più importante era che Elara e Orion avevano rafforzato il loro amore, superando insieme sfide inimmaginabili. Erano tornati sulla Terra non solo come scienziati e comandanti, ma anche come amanti, legati da un'esperienza unica e indimenticabile.

Mentre la Stella Errante si avvicinava al suo pianeta natale, Elara e Orion si tenevano per mano, guardando le stelle brillare nel cielo. Sapevano che il loro viaggio era solo all'inizio. C'erano ancora tanti misteri da svelare e tante avventure da vivere insieme, nell'immensità del cosmo. E nel silenzio dello spazio, si promisero amore eterno, sotto lo sguardo vigile delle stelle.

©  Emyly Cabor 

Quando ritrovo le storie che scrivevo da ragazza, è una gioia immensa.

Depositata Siae 



sabato 3 maggio 2025

NEL SILENZIO


Frammenti di Cielo 
                                                                       

                                                                      

Opera di Emyly Cabor


In silenzio risuona, dolce e profondo, il canto che danza tra cieli e mondi 

parole d'argento in un linguaggio eterno, scritto nel fuoco che illumina l'inverno.

Con ali di luce, i messaggeri volano, portando con sé sapienza e speranza 

ogni sussurro un dono, un segreto divino, un eco di pace, un abbraccio vicino.

"Amore" è la nota, "gioia" il ritornello, un'armonia pura, un vibrar di stelle 

nel cuore dell'uomo, nel battito ardente, risuona l'infinito, il sussurro presente.

Odo le voci dei guardiani del cielo, mi parlano piano, mi avvolgono in velo 

in ogni parola, una luce rifulge, un ponte di galassie dove il tempo fugge.

Così danzano intorno, angeliche forme, in cerchi di grazia, in giochi di cosmo 

ci insegnano a vedere oltre il velo d’ombre, nella vita che incombe.

Con ogni respiro, un verso risplende, la saggezza antica, che mai non si vende 

il linguaggio degli arcangeli, sublime e vero, è un canto d’amore, un abbraccio leggero. 

© Emyly Cabor

venerdì 2 maggio 2025

ATTIMI


 

Cortometraccio emozionale sulla memoria e il tempo. 

Nove tracce unite in un video che vi  farà sognare  

portandovi fuori dal tempo.

Testi e musica 

Emyly Cabor 

In Attimi hanno partecipato

Michele Bottalico Vocalist  (Fiaba) (Preludio) (Nel Silenzio)

Graziana Di Nunzio Cantautrice (Anam)

CUSTODISCIMI

 

foto via web


 

Custodiscimi, tra le pieghe del silenzio

dove l’eco del mondo svanisce nell’ombra 

e il respiro dell’aria è un sussurro segreto

un’intimità che solo noi possiamo sfiorare.

Custodiscimi, nei tuoi occhi di cenere e stelle

dove il tempo si scioglie in un muto abbraccio 

e il cuore batte come un tamburo lontano  

mentre l’universo ci guarda, da spettatore in attesa.

Custodiscimi, quando il vento ruggisce tra le fronde

quando il cielo diventa un mosaico di fiamme e acciaio

e l’incertezza ci sfiora come una fiala di veleno

tu, piccola stella, sarai la mia terra, il mio confine.

Custodiscimi, nell’istante che sfuma come il crepuscolo

quando la luce si piega e la notte diventa un respiro 

ogni parola non detta è un sigillo, ogni silenzio tra noi 

è un segreto antico, che solo noi possediamo.

Custodiscimi,  quando il caos sussurra nei nostri passi 

quando la vita ci infrange con le sue onde 

e i sogni sembrano polvere, perché tu sei l’invisibile 

radice sotto la neve, con te, ogni ombra si fa luce

ogni abisso si fa terra.

© Emyly Cabor