foto via web |
In silenzio notturno, ombre si spiano
il mio cuore è un labirinto senza uscita
detesto ogni luce che mi illumina.
E la speranza, ch'era un farfalla, alita
la sua dolce voce, un sussurro di vento
mi parla di gioie che non ho conosciuto
e il ricordo di lui, come una fredda neve
mi constringe il petto, non mi lascia uscire.
Ma io non so perdonargli la sua colpa
non posso dimenticare la sua menzogna
la sua presenza, ora, è come un velo
che copre la mia anima e non la lascia sana.
Eppure, ancora, nel buio della notte oscura
sento il suo nome, che mi chiama forte.
© Emyly Cabor
Frammento poetico, dal progetto Teatrale in elaborazione 💙
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