lunedì 21 aprile 2025

LA LUCE NASCOSTA



 

foto via web

In una piccola cittadina avvolta da un mistero perenne, dove la nebbia avvolgeva le case come un velo di silenzio, viveva un uomo di nome Marco. Era un bibliotecario di mezza età, la cui vita era scandita da parole scritte e storie dimenticate. Ogni giorno, tra gli scaffali polverosi della biblioteca, Marco si rifugiava in mondi che non appartenevano alla sua realtà. La solitudine era diventata la sua fedele compagna, ma dentro di sé custodiva un desiderio inespresso: scoprire l’ignoto, il fantastico.

Una sera, mentre tornava a casa, seguì un sentiero poco battuto nel bosco vicino alla città. Non sapeva perché, ma una forza misteriosa lo spingeva ad andare oltre. La luna brillava forte, illuminando il cammino con una luce argentata, e quando si inoltrò tra gli alberi, udì un dolce canto che si levava nell'aria, ipnotico e misterioso.

Affascinato, Marco si avvicinò verso la fonte di quel suono. Si trovò davanti a una radura, dove una creatura incantevole danzava: era una fata, con ali delicate che scintillavano come stelle. Il suo nome era Lyra, e i suoi occhi brillavano di una saggezza antica.

“Chi sei tu, mortale, per intrufolarti nel mio regno?” chiese Lyra, con voce melodiosa ma ferma. Marco si sentì piccolo davanti a quella presenza, ma la curiosità prevaleva sulla paura. “Mi chiamo Marco, e sono solo un uomo che cerca risposte.”

Lyra lo guardò con interesse. “Risposte? Le domande degli uomini sono come ombre nel buio. Non tutte possono essere illuminate.” Tuttavia, Marco non si arrese. Raccontò alla fata delle sue solitudini, dei sogni di avventure e dei misteri che cercava invano nel suo mondo grigio.

Colpita dalla sincerità dell’uomo, Lyra decise di aiutarlo. “Ogni uomo porta dentro di sé una luce, anche se a volte è nascosta. Ti guiderò verso di essa, ma ricorda: la verità può essere inquietante.” Con un gesto delle sue mani, creò un sentiero luminoso nel bosco. “Segui questa via, e troverai ciò che cerchi.”

Marco accettò l'invito e, insieme a Lyra, si addentrò nel regno delle fate. La strada era costellata di meraviglie: fiori che cantavano melodie, alberi che raccontavano storie e ruscelli che rispondevano a domande mai poste. Ogni passo lo avvicinava a una realtà nuova e sorprendente.

Dopo un lungo cammino, giunsero a un lago cristallino, dove l’acqua rifletteva il cielo stellato. “Qui,” disse Lyra, “troverai la tua luce.” Marco si avvicinò all’acqua e, guardandosi dentro, vide non solo il suo volto, ma anche le esperienze della sua vita: le sue paure, le sue speranze e i sogni mai realizzati. Comprese che la chiave per illuminarli era accettarle e cambiarle in qualcosa di concreto.

Ma mentre contemplava, un’ombra oscura si manifestò sopra il lago. Un antico spirito maligno, geloso della luce che si stava risvegliando in Marco, emerse per fermarli. “Non lasciarti ingannare! La tua luce ti porterà solo dolore!” esclamò.

Lyra, proteggendo Marco, si oppose all’oscurità. “La luce è la vera essenza dell’essere umano. Ne hai paura, perché non la comprendi.” La fata e lo spirito ebbero uno scontro, un vortice di energia che illuminava il lago e tremava nell’aria.

Marco, assistendo alla battaglia, sentì crescere dentro di sé una forza. Con coraggio, prese la parola. “La mia luce è la mia verità, e io non ho paura di affrontare ciò che sono!” Queste parole riecheggiarono nell’aria, e una luce intensa si sprigionò dal suo cuore, dissolvendo l’oscurità.

Lo spirito, sopraffatto, svanì in un urlo straziante, mentre il lago riprendeva la sua calma. Lyra si voltò verso Marco, orgogliosa. “Hai trovato la tua vera essenza. Ora la tua vita prenderà forma, sarà piena di avventure e di significato.”

Con un ultimo sorriso, la fata svanì nella luce della luna, lasciando a Marco un dono: un piccolo cristallo che brillava con la luce che aveva liberato. Tornato a casa, sapeva che la vita non sarebbe stata più la stessa. Da quel giorno in poi, Marco si dedicò a scrivere, a esplorare e a condividere la sua storia, portando la luce in ogni angolo del suo mondo.

E così, la sua avventura cominciò, non più come un bibliotecario solitario, ma come un narratore di meraviglie, custode di segreti e di misteri, pronto a scoprire e rivelare la magia che esiste in ogni cuore.

© Emyly Cabor

Deposito Siae 4/5/1980

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