A mio padre
Sono trascorsi anni da quel giorno di primavera.
Un tempo senza ore, surreale, distorto. Improvviso inverno del cuore e dell’anima.
Da quel momento ho imparato a respirarti nell'assenza.
Ho disteso manciate di stelle sull'erba per trovarti.
Ho sbriciolato nuvole in coriandoli
per scorgere i tuoi occhi di cielo.
Ho offerto il mio corpo al vento
per abbandonarmi nel tuo abbraccio segreto.
Ho quietato il canto dei grilli
per udire la tua voce.
Ho scritto parole vestite di ricordi
per riempire il vuoto.
Assenza di te che colmo con l'amore che mi hai donato. Vibrazioni fluide distillate dal dolore dell'anima. Schegge di cristallo che appendo al soffitto legate a fili di emozioni, oscillanti bagliori d'infinito. E mi incanto ad osservare il gioco di luci e colori sulle opere che hai creato.
Anche nell'assenza: E' così facile amarti Papà!
Emyly Cabor
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Grazie per aver lasciato un segno nelle dimore del tempo!